Presentazione del volume di G. Lasorella, Il Parlamento: regole e dinamiche. Una introduzione al diritto parlamentare, ed. Giappichelli, 2023, pagg. 576

Venerdì 15 dicembre 2023 ore 16,30

Sala Lauree Edificio di Scienze Politiche Università di Roma La Sapienza

Questo libro ha lo scopo di raccontare, auspicabilmente in modo chiaro e completo, le regole e le dinamiche che governano l’attività del Parlamento italiano.

Il lavoro nasce in primo luogo dall’esperienza ultratrentennale di funzionario della Camera dei deputati dell’autore, che nella sua carriera si è occupato prevalentemente di procedure e di assistenza agli organi parlamentari (e, in particolare, per molti anni, dell’Assemblea), oltre che dal confronto con la dottrina e dal dialogo con gli studenti.

Non si tratta, tuttavia, di una semplice raccolta di norme e di precedenti. L’obiettivo è quello di cogliere (e di far comprendere) attraverso le regole e le procedure, e attraverso l’uso che di esse fanno i soggetti politici, le dinamiche di funzionamento dell’organo che la Costituzione pone al centro dell’ordinamento della Repubblica, come “forma” più importante nella quale si realizza la sovranità popolare. In questa prospettiva le procedure assumono una fondamentale valenza di garanzia, ed acquista significato indagarne il fondamento e gli sviluppi.

L’opera non può non tener conto dell’evoluzione delle norme e dei contesti, considerando non solo che il diritto parlamentare costituisce una stratificazione di regole e di prassi, ma che esso “vive” nella dinamica dei rapporti e degli equilibri politici ed istituzionali, di legislatura in legislatura. Rapporti ed equilibri non solo tra le forze politiche che, di volta in volta, tramite i Gruppi parlamentari, agiscono al suo interno, ma anche con gli altri organi costituzionali: in primo luogo il Governo, ma anche il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, la cui giurisprudenza ha influenzato, nel tempo, aspetti fondamentali della vita e dell’attività delle Camere. E anche, inevitabilmente, la magistratura. Ciò, peraltro, sempre più, nell’ambito di una cornice sovranazionale. Presupposti dell’evoluzione di tali dinamiche (e, conseguentemente, delle relative regole e delle relative prassi) sono certamente l’evoluzione del sistema politico e quella delle regole elettorali che disciplinano la rappresentanza.

Gli ultimi cinquant’anni, che ci separano dal 1971, anno dell’approvazione dei testi originari dei regolamenti che ancora governano l’attività dei due rami del Parlamento, sono stati caratterizzati, in entrambe le Camere, da numerosi interventi di modifica di tali testi e da altrettante trasformazioni delle relative prassi applicative, i più rilevanti dei quali hanno segnato (se si fa eccezione per la riforma del voto segreto) il passaggio tra la cosiddetta “prima” e la cosiddetta “seconda” Repubblica, concorrendo a definire le caratteristiche di quest’ultima. In estrema sintesi, si è passati da un Parlamento fondato sulla “preferenza per l’intesa” e dunque sulla ricerca, all’interno delle Aule parlamentari, di mediazioni e di sintesi tra i vari Gruppi di maggioranza e di opposizione, con un forte potere di interdizione dei Gruppi dissenzienti attraverso l’uso ostruzionistico dei tempi e delle procedure, ad un Parlamento in cui sono più definiti ruoli e poteri di maggioranza e opposizione, con la prima che dispone di tempi sostanzialmente certi per giungere all’approvazione dei suoi provvedimenti (e la seconda, almeno tendenzialmente, di spazi definiti per esporre le proprie ragioni).

Non solo. È cresciuto anche profondamente il ruolo e l’importanza del Governo, che sempre più attraverso i decreti-legge, ovvero attraverso le procedure a tempi definiti come la legge di bilancio, incide in concreto in modo determinante sull’attività delle Camere. E sempre più l’attività legislativa del Parlamento si deve confrontare, con vincoli e parametri europei (oltre che con l’attività delle Regioni) e con una pluralità di centri di decisione e di regolazione esterni, non ultime le autorità amministrative indipendenti.

Oltre alle sfide tradizionali, il Parlamento della XIX legislatura si trova oggi ad affrontare anche quella della riduzione del numero dei parlamentari: entrambe le Camere hanno adattato i relativi regolamenti, il Senato cogliendo l’occasione per una riforma profonda di numerosi istituti, la Camera rinviando tale operazione alla legislatura in corso.

Il volume mira, attraverso il racconto e l’analisi delle procedure, a leggere in controluce l’insieme di questi fenomeni, che concorrono a delineare l’evoluzione della forma di governo repubblicana. Ciò, peraltro, non senza tentare una sistematizzazione degli istituti considerati e delle relative categorie giuridiche, anche dando conto della principale dottrina di riferimento. L’intento è comprendere le modalità e le ragioni dell’evoluzione attuale: per questo si eviterà di parlare genericamente di “crisi” del Parlamento, non senza, tuttavia, evidenziare criticità e problemi, ma anche adattamenti ai nuovi scenari.

Giacomo Lasorella è nato a Potenza nel 1964. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze politiche, è stato Vicesegretario generale vicario della Camera dei deputati dal marzo 2015, al culmine di una lunga carriera nel ruolo di Consigliere della professionalità generale, alla quale ha avuto accesso per pubblico concorso nel dicembre 1988.

Nell’ambito di tale carriera è stato anche Capo del Servizio Assemblea dal 2003 al 2015, Capo dell’Ufficio del Regolamento e Capo del Servizio Prerogative e Immunità, oltre che addetto alla segreteria della IX Commissione parlamentare Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Capo dell’Ufficio Commissioni d’inchiesta, di vigilanza e controllo (in tale veste ha, tra l’altro, coordinato la segreteria della Commissione di vigilanza RAI).

È professore a contratto di diritto parlamentare presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ed è autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto parlamentare e di diritto costituzionale sulle principali riviste accademiche.

È stato nominato Presidente dell’Agcom con decreto del Presidente della Repubblica del 15 settembre 2020 su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con il Ministro dello Sviluppo Economico, previo parere favorevole delle competenti commissioni parlamentari.

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.