Vent’anni di editoriali di Beniamino Caravita

a cura di Federica Fabrizzi e Annamaria Poggi

Collana Studi di Federalismi.it, pagine 640, ed. Giappichelli (aprile 2023)

È davvero complicato trovare una chiave di lettura unitaria negli ottantasei editoriali che Beniamino Caravita ha pubblicato sulla rivista Federalismi.it, da lui fondata esattamente vent’anni fa.

Se quello della riforma del Titolo V è stato il tema catalizzatore dei primissimi anni, nel corso dei lustri successivi lo sguardo riformista di Beniamino Caravita si è allargato e la sua penna è andata per ben 27 volte sul tema delle riforme istituzionali.

Se proviamo a fare una ricerca nelle oltre 600 pagine che raccolgono i suoi editoriali, scopriamo che la parola “autonomia” compare ben 231 volte al singolare e 113 al plurale; mentre per 396 volte viene utilizzata la radice della parola “riforma”.

E allora, pur nella difficoltà – e forse anche nell’inutilità – di incasellare questi editoriali dentro comparti e temi precostituiti, forse si può dire che dalla loro lettura emerge uno spaccato della vicenda italiana degli ultimi vent’anni, letta alla luce del travagliato percorso della costruzione di
una forma di Stato completamente sostitutiva del modello dello Stato nazionale.

Principio autonomista e metodo riformista accompagnano come concetti chiave l’interpretazione della realtà istituzionale e costituzionale ed emergono prepotentemente quali strumenti privilegiati per garantire il pluralismo.

Da qui, la scelta delle tre parole che compongo il titolo di questa raccolta: pluralismo, autonomie e riforme, ad indicare il valore, lo strumento, il metodo.
Il pluralismo come cifra distintiva dell’ordinamento italiano e della costruzione europea, strettamente collegato al principio personalista, e l’autonomia come valorizzazione di quel pluralismo, che non deve però mai sconfinare nell’assenza di responsabilità né nella dissoluzione dell’autorità.