A. Manzella, Passaggi costituzionali, ed. Il Mulino, 2023

Collana “Percorsi” – pagine 432

in libreria dal 17/03/2023

Il filo conduttore principale del discorso di Manzella, in questa raccolta di suoi scritti, è: se la democrazia ha una necessaria dimensione processuale – ed è indubbio che è così davanti ai tanti interessi e alle tante domande che deve mettere a confronto affinché siano i loro rappresentanti a trovare i punti di incontro e le soluzioni (soluzioni trovate altrimenti escono dai confini della democrazia) – di questa dimensione è soprattutto il Parlamento a farsi carico. La processualità che caratterizza il suo peculiare metodo di lavoro riflette e incarna la processualità della democrazia. Nasce da questa basilare acquisizione la severità con cui lo stesso Manzella giudica la nostra involuzione istituzionale di questi decenni; una involuzione figlia, insieme, della mancata attuazione dell’ordine del giorno Perassi e della sua sostituzione con espedienti che hanno reso impraticabili e, comunque di fatto assai poco praticate, le procedure parlamentari. Sulle premesse appena messe a fuoco, una prassi del genere appare come un lento ma inesorabile avvelenamento della democrazia, che oggi per di più si cumula con le nuove polarizzazioni del sistema politico e con i rischi che queste portano con sé.

Andrea Manzella ha insegnato Diritto costituzionale e parlamentare nelle Università di Trento, Genova, Padova e Luiss Guido Carli di Roma. Qui è presidente del Centro di studi sul Parlamento (CESP). Tra le sue pubblicazioni: «I controlli parlamentari» (Giuffrè, 1970); «Il tentativo La Malfa» (Il Mulino, 1980); «Il parlamento» (Il Mulino, 2003, III ed.); «Quaderno europeo» (Marsilio, 2005); «Sui principii democratici dell’Unione europea» (Esi, 2013); «Elogio dell’Assemblea, tuttavia» (Mucchi, 2020). Ha svolto funzioni pubbliche come magistrato ordinario, consigliere parlamentare, consigliere di Stato. Ha ricoperto la carica di capo gabinetto e, poi, di segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri nei governi Spadolini (1981), De Mita (1988), Ciampi (1993). È stato eletto parlamentare europeo (dal 1994 al 1999) e senatore della Repubblica (dal 1999 al 2008). È stato componente della Convenzione che ha elaborato la «Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea» (2000).

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.